Data pubblicazione: domenica 9 ottobre 2005
|
|
MATERIALE PASTORALE - MEDITAZIONI
"Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati"
Già nellAntico Testamento troviamo il comandamento di Dio: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Lc 19,19;). Questamore non rimane solo un sentimento, ma coinvolge lessere e lagire della persona che deve preoccuparsi di soccorrere lorfano e la vedova, il povero e lammalato, il forestiero e il maltrattato, in tutto questo però siamo ancora sul piano dellamore umano. Dio ha sempre ribadito il comandamento dellamore del prossimo per mezzo dei Suoi profeti considerandolo più grande e più gradito al Suo cospetto dei sacrifici e degli olocausti, dellosservanza formale della legge e della preghiera fatta senza ladesione del cuore.
Nel Nuovo Testamento Gesù chiama questo comandamento "nuovo": qual è la novità nellamore portato da Cristo? In cosa consiste questa novità? Ce lo dice Gesù stesso: «… nessuno ha un amore più grande di questo dare la vita per i propri amici». Gesù in realtà considera tutti gli uomini, buoni e cattivi, come suoi amici, e lo ha dimostrato con Giuda chiamandolo amico nel tentativo estremo di farlo redimere per la sua salvezza anche dopo che lo aveva tradito e venduto per trenta miseri denari. Nellamore di cui parla Gesù non si tratta più di un semplice aiuto spirituale o materiale, ma del dono totale della propria vita a Dio e al prossimo, ognuno nella propria condizione esistenziale, in modo da poter attuare il bene e la salvezza del prossimo, sia esso amico o nemico nei nostri confronti, infatti in un altro passo Gesù dice: «ama i tuoi nemici e prega per i tuoi persecutori perché se amerai coloro che ti amano che merito ne hai? Anche i pubblicani fanno lo stesso» (Cf. Mt 5,43-44,46).
Tutto ciò però non è capacità delluomo. QuestAmore è un dono di Dio da chiedere incessantemente nella preghiera. LAmore di cui parla Gesù è il Suo stesso Amore, è lAmore del Padre, cioè lo Spirito Santo che viene effuso nel cuore dei credenti col Battesimo e viene nutrito con l’Eucarestia.
Allora non è solo un sentimento, non è solo volontà, non è solo intelligenza, ma è tutto luomo unificato nelle sue potenze interiori col dono dello Spirito Santo che rende capace lo stesso uomo di pensare come Dio pensa, di volere come Dio vuole, di agire come Dio agisce, di amare come Dio ama.
È questo il centro e culmine di tutto il mistero cristiano: divenire sempre più simili a Cristo divenire Cristi nel Cristo, cioè partecipi della vita divina anticipando già nel tempo ciò che si compirà pienamente nella Vita Eterna.
Infatti «lamore è forte quanto la morte» (Cf.CC 8,6) lamore è più forte della morte.
Sac. Pietro Cutuli
|