Data pubblicazione: domenica 9 ottobre 2005
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MATERIALE PASTORALE - MEDITAZIONI
Cosa significa essere amici
Molti pensano che per essere amici basti conoscersi, stare insieme, condividere alcune esperienze di gioco, una passeggiata la domenica, parlare del più e del meno e fare due risate insieme. Ma in realtà ognuno rimane quello di sempre con i propri egoismi che gli fanno sentire gli altri come persone che non fanno parte della sua vita e con i quali nei momenti difficili non ha nulla da spartire. Infatti quando avviene una piccola mancanza da parte di colui o colei che si considerava amico, “l’amico” non è capace di perdonare, di dialogare serenamente, di fare il primo passo per andare incontro all’altro. Allora vengono fuori tutti gli scheletri tenuti nell’armadio, tutti i difetti e pregiudizi che fino al momento in cui si stava insieme e si scherzava si faceva finta di non vedere. Tutto ciò che è secondario, ipocritamente e bugiardamente, si fa passare come fondamentale e l’altro diventa colui da emarginare da allontanare dalla nostra vita e da distruggere nel nostro pensiero.
In questo rapporto in realtà non è mai esistita una vera amicizia. L’amicizia è più di un sentimento che al primo spirare di un po’ di vento si dissolve come il fumo nell’aria. Chi scopre l’amicizia, scopre una radice profonda che è conficcata nel terreno della sua anima e che nessun vento per forte che sia può sradicare. L’amico rimane tale nei confronti dell’altro, anche quando sbaglia. L’amico non rimane su una valutazione superficiale dell’altro, ma cerca di andare al fondo delle situazioni, per comprendere quali possano essere state le motivazioni, le ragioni, gli avvenimenti che possono aver ridotto l’altro ad agire in quel modo nei suoi confronti. L’amico è colui che rimane tale anche quando scopre le debolezze, gli egoismi, gli arrivismi dell’altro, perché sa che anch’egli ha queste debolezze e che ha bisogno di essere perdonato spesso per le proprie mancanze.
Chi non riesce ad accettare l’altro così com’è, è una persona immatura e superficiale che nella vita non sarà mai soddisfatto degli incontri che farà e che non saprà mai dare il giusto valore alla ricchezza di cui ogni uomo è portatore e che in definitiva non riuscirà mai ad accettare se stesso. Egli diverrà una persona sempre più chiusa ed egoista che non sarà capace di relazionarsi con il mondo, con l’altro uomo e infine neanche con Dio e questo lo renderà gradualmente infelice, perché la natura dell’uomo è fatta per l’amicizia. In effetti è vero il proverbio che dice: «Chi trova un amico trova un tesoro».
Sac. Pietro Cutuli
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