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Data pubblicazione: lunedì 26 agosto 2002  

MATERIALE PASTORALE - MEDITAZIONI

3 Meditazioni per un ritiro spirituale

I meditazione

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino. ( Mt 24,13)

Questo primo versetto getta luce sul senso del nostro ritiro. Ogni uomo si trova in cammino e questo suo andare non è solitario ma in compagnia. Tutta la vita non deve essere altro che un cammino, un andare in avanti. Ma chi cammina deve porsi la domanda fondamentale che è la condizione essenziale per camminare:

· Chi sono io?
· Cosa sono chiamato a realizzare nella mia vita?
· Qual è il fine ultimo della mia vita?

I discepoli che andavano verso Emmaus pensavano di aver trovato la risposta a queste domande. Ma ben presto si trovano delusi, perché le loro aspettative non si sono realizzate. Essi hanno incontrato Gesù, sono rimasti affascinati dalla sua parola, del modo com’egli rispondeva e metteva in crisi gli scribi e i farisei; ma anche dal suo potere taumaturgo col quale operava guarigioni, scacciava i demoni, compiva miracoli. Da Gesù essi si aspettavano grandi cose dal punto di vista umano. Pensavano che Egli avrebbe trionfato sui romani e che sarebbe stato il Messia annunciato nelle antiche profezie. Pensavano che Gesù avrebbe regnato con gloria e potenza ed essi, come già altri due Suoi discepoli, Giacomo e Giovanni, avrebbero partecipato della sua gloria. Tutto ciò, però, non si è verificato e adesso sono angosciati, stanchi e delusi, ma anche scandalizzati dopo aver visto ciò che era accaduto al loro Maestro, com’egli era stato crocifisso ed essi sono perseguitati a causa sua, vanno verso un piccolo villaggio, Emmaus, forse loro paese d’origine.(*)
La delusione dei discepoli di Emmaus ha la sua radice nell’aver compreso male la persona di Gesù, nell’aver confuso i mezzi e il fine della sua sequela e dunque nell’aver smarrito il senso del loro essere discepoli. La sequela, infatti, impone l’accoglienza della parola del Maestro, il Suo stile di vita, i Suoi ideali, il Suo modo di rapportarsi a Dio. Essi avevano travisato tutto questo.
Chiediamoci anche noi:
· Cosa ci aspettiamo da Gesù, quando siamo rimasti delusi?
· Quale idea ci si è fatti di Lui?
· Qual è il progetto di vita cui egli ci chiama?
· Quali mezzi ci propone per realizzarlo?
· Qual è il fine ultimo che deve organizzare tutta la nostra vita e verso il quale dobbiamo tendere con tutto il nostro essere?

Queste le domande cui dobbiamo dare delle risposte se non vogliamo alla fine essere sfiduciati, delusi, stanchi e amareggiati come i discepoli di Emmaus.

II meditazione


Ed Egli disse loro: << Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse tutte queste sofferenze per entrare nella sua gloria?>>.

Quanto è lontana la logica umana da quella divina.
Dirà Dio per mezzo del profeta Isaia: << I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie – oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri>>. I discepoli di Emmaus non erano entrati nel mistero della salvezza che Dio aveva preparato fin dall’Antico Testamento e che ha il pieno compimento nel nuovo. I due discepoli conoscono la Scrittura. Rifiutano però lo scandalo della croce, ignorando che proprio essa e la chiave per comprenderla. Per entrare nella gloria del Padre suo Gesù doveva subire la Sua passione e morte in modo da stravolgere la logica perversa del peccato. Umiltà, mansuetudine, amore, condivisione, dono di se, pieno abbandono alla volontà del Padre con una fiducia sconfinata: ecco il modo di agire di Dio. Tutto ciò è in opposizione alla superbia, alla gloria umana, alla logica della violenza, al voler vincere sempre e ad ogni costo. I discepoli di Emmaus non avevano proprio compreso chi era stato Gesù e perché aveva subito quella fine, che probabilmente avrebbero subito anch’essi se lo avessero seguito fino in fondo se Gesù stesso non avesse detto che non avrebbe perduto nessuno di quelli che il Padre gli aveva dato.


Ho compreso chi è il Cristo?

Faccio resistenza allo Spirito Santo che mi rivela nelle Scritture e in tutti gli avvenimenti quotidiani che tutto ha un senso alla luce di Cristo, anche la mia croce e quella degli altri?

Voglio veramente che Egli rimanga con me perché si fa sera e il giorno della mia vita già volge al declino, glielo chiedo insistentemente?

Sento che Gesù è sempre presente nella mia vita e che rimane fedele alle sue promesse anche quando io non rimango fedele alle mie?

Resta con noi Signore perché si fa sera e il giorno già volge al declino.
Ed Egli entrò per rimanere con loro.


III meditazione

Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.

E’ il momento culmine del racconto. Gesù non si nasconde più. La notte dell’ultima Cena Egli compie realmente in modo sacramentale il Sacrificio Pasquale. Pronunzia le stesse parole che ora dice per loro:
Prendete e mangiatene tutti questo è il mio corpo
offerto in sacrificio per voi.
I discepoli non potevano non riconoscere il Maestro. Il memoriale dell’amore del signore gli spalanca gli occhi che erano chiusi da sempre. Finalmente essi li aprono non sulla loro nudità ma sulla gloria di Dio: nell’Eucarestia essi vedono chi e Lui per loro e chi sono loro per Lui. L’annuncio delle donne allora non erano fantasticherie di menti confuse. Il Risorto e li presente davanti a loro e i loro cuori quasi scoppiano di gioia e di stupore. Tutto adesso acquista il giusto senso: le antiche Scritture che parlavano del Messia, gli eventi meravigliosi della sua vita, il comandamento dell’amore, le Beatitudini, l’annuncio della Passione e Resurrezione, l’ultima Cena, la sua morte ed ora la Sua presenza viva e vivificante.


Faccio nell’Eucarestia l’esperienza dei discepoli di Emmaus?
Comprendo quale dono d’amore è racchiuso in Essa?
Metto l’Eucarestia al centro della mia vita, in particolare quella domenicale?
L’Eucarestia è il modello della mia vita spirituale (Questa è la mia vita che viene spezzata per voi.)?
L’esperienza forte dell’Eucarestia deve farci proclamare come ai discepoli di Emmaus: Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone.

Sac. Pietro Cutuli

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