Data pubblicazione: martedì 9 marzo 2004
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SPIRITUALITÀ - FAVILLE DELLA LAMPADA
La notte dello Spirito
Quando la Fiamma viene in un’anima, allora l’anima canta, inebriata da questo amore che è in lei. Fino alla nostra melma finita, fino all’idea che si è accesa nella nostra anima immortale, fino alla sublimità della grazia che è venuta e canta. Un canto soggettivo, ma aspirante sempre all’Infinito per l’unità della nostra anima, anzi della mia anima immortale. E quando attraverso la notte dello spirito, il canto diventa lieve, sommesso, e sembra non esistere, à la radice nel soggetto che è. Non bisogna mai scoraggiarsi dell’inefficienza del canto, il canto in radice c’è, e può fiorire poi splendidamente. Noi tutti siamo chiamati all’ordine soprannaturale, quindi abbiamo la verità in noi, anzi la grazia, infusa da Dio nella nostra anima immortale. Nei momenti cupi e tristi sembra che la grazia sia spenta in noi, eppure c’è e rameggia in fede speranza e carità. C’è la verità in ciascuno di noi, e il seme della grazia, infusa da Dio, siamo cristificati per l’unico mediatore Gesù Cristo. Dio crea la nostra libertà e questa libertà è affermazione del singolo in lotta inaudita con l’angelo invisibile, chè la ragione unica di tutta la nostra libertà - il singolo contro Dio in lotta inaudita
Sac. Francesco Mottola OSC
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