Data pubblicazione: giovedì 20 marzo 2003
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SPIRITUALITÀ - FAVILLE DELLA LAMPADA
La lampada
Io sono una povera lampada ch’arde. L’olio fu raccolto a goccia a goccia, con lunga pazienza e con amore grande. L’olio d’oro, che ricorda la pressura dolorosa del frantoio e l’umiltà della raccolta sulla terra nera. Fu posto in una lampada di coccio, che accesa arse, alimentandosi della sua morte; [è il secrèto di tutta la vita; una fiamma che cerca spasimando i Cieli e si alimenta di morte]. La fiamma arde ancora e, arderà finchè l’alimento duri: e finchè vorrà il padrone, arderà perpetuamente [Arde ancora la fiamma e, finchè il povero vaso di coccio non andrà in frantumi, arderà - cercando il Cielo].
Sac. Francesco Mottola OSC
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