Data pubblicazione: sabato 15 marzo 2003
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SPIRITUALITÀ - FAVILLE DELLA LAMPADA
La Casa della Carità
E’ la casa della sofferenza: tutte le sofferenze della valle, dove il dolore è tanto, dove vorremmo che l’amore fosse almeno così grande quanto il dolore. Perché ogni sofferenza è dono; ma perché il dono non si disperda, dev’essere illuminato di Carità - come l’oro dal fuoco del crogiuolo, perché splenda. Son le sofferenze di Cristo, ogni vita umana è la Via Crucis dei secoli, è la Croce, che attende, ne l’ombra del vespro, l’aurora dei cieli. Ne l’ombra che tutti ci avvolge, noi vogliamo accendere - in attesa del lume di gloria - la luce divina della Carità: è per questo che la Casa, non à limiti nella sua significazione ideale. Accoglie tutti e non domanda nulla, perché l’accogliere è dono, perché ogni domanda è di Cristo; à una sola tristezza: d’essere piccola e di dover dire no a tanti che bussano piangendo alla sua porta. Quel pianto è di Cristo, e noi ora sentiamo lo strazio quotidiano di rifiutare il tetto, il vestito, il Pane a Cristo che tormentosamente insiste. Ecco perché la mano si tende ancora e domanda e domanderà, a costo di ogni ripulsa: donateci un pezzo di pane - se ne sciupano tanti! - per Cristo a Cristo. La mano tende: donateci un abito smesso, uno scampolo, un soldo, un pezzo di carbone, la carità di un sorriso, la gioia di una lagrima, l’ala di una preghiera. Accettiamo tutto, perchè la carità è fiamma inesausta, perché nel fuoco ardente,ogni cosa arde.
Sac. Francesco Mottola OSC
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