Data pubblicazione: martedì 3 febbraio 2009
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SPIRITUALITÀ - RAGGI DEL CUORE DI GESÙ
…perché siate figli del Padre vostro celeste…( Mt 5, 45)
Tutta la morale cristiana ha il suo fondamento nell’essere stati rigenerati in Cristo come figli di Dio.
Il comandamento non uccidere… non commettere…non desiderare… appartiene all’etica naturale che ogni uomo che usi rettamente la sua ragione deve comprendere e, con l’aiuto inconsapevole della Grazia, mettere in pratica.
Tale comandamento è scritto prima ancora che su tavole di pietra nell’intimo del cuore dell’uomo: egli sente risuonare nell’intimo della coscienza che quando realizza il bene, realizza sé stesso e quando compie il male distrugge sé stesso, se la coscienza non è stata totalmente distrutta per mezzo di continui atti contro coscienza.
Allora non si ascolta più la voce di Dio che chiama al bene ma quella di satana e delle pulsioni irragionevoli delle passioni che conducono al male.
Gesù porta a compimento il comandamento superando infinitamente la legge morale naturale.
Non basta più non commettere il male, ma si deve compiere il bene e ancora di più: la Legge Divina dell’Amore impone di compiere il bene supremo anche nei riguardi del malvagio, del depravato, del deicida, in uno slancio di misericordia a senso unico disposti anche a dare la vita perché il peccatore si salvi:
“li amò sino alla fine”, fino a quanto fosse possibile amare, cioè di amore senza limiti.
La forza per giungere a un tale atto di amore supremo non è umana viene dallo Spirito di Dio che plasmando il cuore dell’uomo lo purifica, lo trasforma e lo divinizza assimilandolo al Cuore Divino di Cristo, il quale opera sempre in piena conformità alla volontà del Padre Suo poiché il Padre e il Figlio nello Spirito d’Amore sono una cosa sola.
Anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito del Figlio di Dio che grida nei nostri cuori: Abbà Padre.
Così Gesù "a voi che ascoltate, (dice): Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da’ a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».(Lc 27-31, 35-38) Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (Mt 5, 48)
Anche noi, se lo vogliamo, possiamo fare un cammino che ci faccia vivere da figli di Dio nella fiducia che più allarghiamo il cuore alla Divina Carità fidandoci del Padre che conosce tutte le nostre necessità, più otterremo in sovrabbondanza i Suoi beni spirituali e materiali nella speranza che non delude di poter partecipare alla fine del cammino terreno al regno eterno dove ci sarà:
«… la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate».
E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; (Ap 21, 3-5).
Sac. Pietro Cutuli
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