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Data pubblicazione: giovedì 10 marzo 2005
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SPIRITUALITÀ - RAGGI DEL CUORE DI GESÙ
Rinneghi se stesso
Per sapere chi è il vero discepolo di Cristo e come deve comportarsi, dobbiamo contemplare il modello fondamentale: il Maestro.
Maestro non è colui che insegna una semplice dottrina, ma è colui che incarna la dottrina che insegna.
Cristo, Divino Maestro, non insegna solamente la verità, Egli è la Verità.
Tramite il Suo insegnamento e la sua vita, il Cristo rivela la Verità suprema su di Dio e sull'uomo: rivela Dio all'uomo e l'uomo a se stesso.
Ed è questa la Verità:
«Il Figlio dell'uomo deve molto soffrire».
Questo è il "destino" di ogni essere umano che viene al mondo.
Emblematicamente nel momento della nascita vi è un pianto che non si spegnerà più se non nell'ultimo istante in cui lascerà questo mondo.
Chi segue con amore il Cristo sulla via dolorosa della croce rinascerà in Dio e sgorgherà dal suo cuore un canto di gioia e di amore nella gloria e per l'eternità!
Sac. Pietro Cutuli
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell'inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio; la quinta pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribIli torture, se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun'anima si giustifichi dicendo che l'inferno non c'è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l'inferno c'è.
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