Notizia di sabato 1 marzo 2003
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Messaggi dei partecipanti alla marcia della pace a Giovanni Paolo II, a George Bush e a Saddam Husseim
Messaggio dei partecipanti alla Marcia della Pace per il Santo Padre Giovanni Paolo II
Santo Padre, in quest'ora in cui il mondo si trova ancora una volta sull'orlo di una terribile guerra con gravissime conseguenze per i deboli e gli innocenti e per tutte le nazioni della terra, vogliamo esprimerle tutta la nostra gratitudine e solidarietà per la grande opera di ambasciatore della pace e le chiediamo che continui ad insistere con la forza che le viene da Dio, affinché le menti e i cuori di coloro che hanno in potere le sorti dei popoli, si aprano al dono inestimabile della pace. Grazie Santo Padre per quello che ha fatto e continuerà a fare perché tutti i popoli possano vivere in pace.
Messaggio dei partecipanti alla Marcia della Pace per il Presidente degli Stati Uniti d'America George Bush
Egregio Signor Presidente degli Stati Uniti d'America, da tutti gli angoli della terra si eleva in questo momento di grave crisi intemazionale un grido di pace a questo grido anche noi vogliamo unirci affinché l'immane tragedia della guerra sia scongiurata. Affidiamo alla sua intelligenza e umanità questo anelito profondo che lo Spirito di Dio suscita nei nostri cuori. Uniti a Cristo, al Suo Vicario in terra Giovanni Paolo II, ai familiari delle vittime dell'undici settembre, al sangue innocente versato dall'odio e a tutti gli uomini di buona volontà, le chiediamo con forza che l'America, l'Italia, tutto il mondo occidentale e l'Islam non siano coinvolti su strade che potrebbero non avere altra uscita che l'odio, la sofferenza e la morte. Pace, Signor Presidente, essa è l'unica onorevole decisione che un uomo di stato di un paese che ha come ideale la libertà, la democrazia e la giustizia deve avere il coraggio e la fede di scegliere.
Messaggio dei partecipanti alla Marcia della Pace per il Presidente dell'Iraq Saddam Husseim
Egregio Signor presidente dell'Iraq Saddam Husseim, il mondo è sconvolto dall'immane tragedia della guerra che ancora una volta può coinvolgere il suo popolo, il sangue di decine di migliaia d'innocenti grida dalla terra Irachena: "Mai più la guerra!!!" Un popolo non può vivere sotto il giogo del terrore o della schiavitù, né il mondo intero accetta che la logica del terrore possa diffondersi come strategia politica e di guerra. Signor Presidente in nome dell'unico Dio Onnipotente e uniti alle voci di tutti gli uomini di buona volontà le chiediamo di rispettare le decisioni delle Nazioni Unite, affinché la catastrofe della guerra, per lei e il suo popolo, sia scongiurata e la pace possa regnare tra mussulmani e cristiani come popoli fratelli.
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