L'Associazione ¬ |
|
La Diocesi ¬ |
|
International view ¬ |
|
Il Sito ¬ |
|
Varie ¬ |
|
Il respiro del Cuore ¬ |
|
|
Notizia di domenica 4 gennaio 2009
|
|
L’importanza del linguaggio: "EGUALMENTE ABILI" o "EGUABILI".
Nel corso del campo invernale di quest’anno ho riflettuto sul termine “diversamente abili” e “diversabili”. Mi sono sembrati termini inadeguati a rappresentare la realtà di chi ha una difficoltà fisica o mentale in quanto quel “divers” sembra una barriera linguistica con chi diverso non si sente, ma che possiede tante altre qualità umane e capacità intellettuali e pratiche, basta che gli si dia la possibilità di metterle in pratica con gli strumenti adeguati . D’istinto ho pensato a un termine che fosse il meno possibile discriminatorio (poiché purtroppo con il tempo anche il linguaggio invecchia e assume sapore di etichetta). Il termine che mi è sembrato più adatto è: EGUALMENTE ABILI. Dove quell’”egualmente” vuole indicare eguaglianza nella dignità della persona e il valore delle capacità possedute; e “abili” le capacità effettivamente possedute dalla stessa. Una ragazza egualmente abile mi ha fatto notare come i due termini sono un po’ lunghi da pronunciare e che una forma contratta potrebbe essere più adatta nel linguaggio comune. Siamo giunti così a concordare su “EGUABILI”, anche se a me non suona molto bene. Comunque penso siano termini che possano entrare entrambi nel linguaggio comune, quindi da oggi in avanti li utilizzeremo per i nostri amici con difficoltà fisiche o psichiche.
Sac. Pietro Cutuli
|
|
Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
|
Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
|
|
Una volta mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole: “ Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia”.
|
|
|