Notizia di giovedì 4 settembre 2008
|
|
Giornata del Disabile - comunicato stampa
Grande è stata la partecipazione all’interessante convegno, tenutosi in località Salvatore Gerocarne il 31.08.2008, organizzato dall’Associazione Sacro Cuore di Gesù guidata dal Sac. Don Pietro Cutuli patrocinato dalla provincia di Vibo e dagli Innovatori Europei. Pochi istanti prima dell’inizio del convegno, avente il tema:” Disabilità, Famiglia e Lavoro” il parroco di Dasà, don Cutuli, ha rivolto un invito ai sindaci di Gerocarne, Acquaro, Arena, Dinami e ai rappresentanti politici presenti di prestare maggiore attenzione e sensibilità verso i Diversamente Abili. Il Sac. Don Pietro Cutuli ha sottolineato che lo scopo principale dell’Associazione è quello di testimoniare al mondo tramite la preghiera, l’impegno culturale e sociale, l’amore e la dedizione verso i sofferenti e gli emarginati, quest’ultimi definiti da Don Mottola “ I rifiuti dell’umanità”. Questi sono stati gli ideali che hanno spinto il parroco a fondare l’Associazione del Sacro Cuore. I sindaci di Gerocarne, Acquaro, Arena e Dinami. In particolare il Sindaco di Gerocarne a dato la sua piena disponibilità per la realizzazione delle opere in oggetto, specialmente per il Centro Turistico - Sociale di Ariola che sarà dato probabilmente in gestione all’Associazione. Si sono trovati in sintonia con il breve discorso del sacerdote, invitandolo a proseguire sulla strada intrapresa. Il Presidente del Consiglio provinciale Giuseppe Barilaro unitamente al consigliere Rocco Pistininzi dopo aver portato il loro saluto all’Associazione e a tutti i presenti, intervenendo opportunamente al convegno, hanno manifestato l’idea d’impegnarsi attivamente e fruttuosamente per la risoluzione di alcuni problemi che riguardano gravi carenze socio-assistenziali di tutta la zona della Comunità Montana dell’Alto Mesima e l’intera Provincia di Vibo Valentia (disabili mentali, malati terminali, giovani a rischio, ecc.). Il moderatore Avv. Annunziato Armentaro ha apprezzato molto l’iniziativa avviata da don Pietro Cutuli a sensibilizzare i fedeli circa la devozione al Sacro Cuore e all’apostolato della preghiera che sta portando avanti con fervore e sottolineando come Don Pietro meriti tanta stima perché da diversi anni opera nel campo del volontariato, nella cura dei carcerati, ma è soprattutto attento e sensibile ai problemi dei disabili e degli emarginati. Afferma l’avv. Annunziato Armentaro “ L’Eucarestia è per don Cutuli il centro della spiritualità del Sacro Cuore e trae l’ispirazione e l’urgenza di andare verso i fratelli più piccoli con rispetto e amore". Il presidente dell’Associazione è intraprendente, tenace va avanti diritto evangelizzando, amando, aiutando i fratelli nel cammino di liberazione della schiavitù individuale e sociale. Con la forza del Vangelo e l’offerta quotidiana di sé vuol fare di Cristo il Cuore del mondo. Quotidianamente afferma che il Cuore Sacratissimo di Gesù è assetato di amore e non è altro che la sintesi di tutto l’insegnamento della vita di Cristo unico rivelatore e mediatore tra Dio e l’uomo.” A lui si affiancano con dedizione e impegno 9 soci fondatori, circa 40 volontari, circa 300 soci sostenitori, diversi cenacoli di preghiera e tantissimi amici e simpatizzanti. Il Dott. Martino Michele Battaglia svolgendo una relazione sul tema “La carità nella post-modernità” ha sottolineato come il legame sociale tra gli uomini può trovare una legittimazione solo attraverso la carità cristiana che rappresenta la prima carta dei diritti dell’uomo nonché la carta d’identità di tutti i cristiani come ha scritto Don Ferrari ne la lettera a Filemone. Di qui ha rimarcato che sulla scia di Salvatore Natoli che dal dolore ci sinterroga sul senso del mondo poiché, come si apprende a parlare, simpara a soffrire. Pertanto carità non è andare al capezzale del sofferente o monetizzare l’altro, ma percezione della dimensione innocua del negativo rispetto al gesto del dono in Cristo che si dona nell’umanità intera. Nella relazione del dott. Martino Michele Battaglia c’è sintonia con l’enciclica pontificia Deus Caritas Est. Il Segretario Nazionale della CISAL e Sindaco di Dinami e il Consigliere Provinciale Rocco Pistininzi dopo aver passato in rassegna le quattro fasi storiche della legislazione sui disabili inerenti quella medico specialistico, politico-sociale, medico-sociale, globale, riportandosi alla L.104/92 hanno auspicato che l’integrazione dei disabili ha un significato se si identifica con il processo di pieno sviluppo della persona umana attraverso l’acquisizione di capacità operativa e di comunicazione per mezzo dell’educazione e della partecipazione reale alla vita comunitaria, la persona umana non è e non può essere riducibile alla pura presenza fisica dello svantaggiato del gruppo. Il moderatore Avv. Annunziato Armentaro d’accordo con il diverso abile scrittore Rosario Rito il quale ha sostenuto che non di assistenza i disabili hanno bisogno ma occorre loro potersi sentire parte integrante della società e non vedersi esclusi dai normali processi della vita sociale. L’avv. Armentaro ha posto in rilievo che l’abbattimento delle barriere architettoniche è un fatto positivo, ma la comunità ha bisogno dell’abbattimento delle barriere e dei ghetti mentali che tendevano e tendono a segregare i disabili in ambienti a loro riservati o a emarginarli totalmente dal contesto sociale. Il moderatore ha inoltre posto laccento come nell’insegnamento sociale della Chiesa il riconoscimento dei gruppi emarginati è colto come un segno dei tempi che richiama la responsabilità di ogni credente a impegnarsi in prima persona in nome della Rivelazione e rispetto della dignità della persona umana valore inalienabile. Il Magistero ecclesiastico con tutta la sua forza morale ha sostenuto con chiarezza che gli uomini oggi dovrebbero ragionare in termini di famiglia e comunità umana. I termini famiglia e comunità umana non sopportano emarginazione e discriminazione, sebbene rifiutino l’appiattimento massificante. Da questo punto di vista la diversa abilità può diventare una ricchezza perché è un qualcosa in più, non in meno, che si aggiunge al panorama delle caratteristiche individuali, facendo emergere e valorizzare gli aspetti propriamente umani e spirituali aldilà del puro efficientismo e utilitarismo inerenti alla persona che nella Rivelazione ebraica - cristiana è a immagine somiglianza di Dio.
|