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ALLA MENSA DELLA PAROLA - AUTORI VARI
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Data inserimento: 21/03/2007 V DOMENICA DI QUARESIMA: GESU’ E LA PECCATRICE.
La Quaresima non è solo un cammino di conversione , ma è importante che questo cammino ci renda sensibili anche al cammino che gli altri debbono realizzare. Ci sono tanti come noi che se non si appoggiano ad altri rischiano di perdere il loro orientamento. Non possiamo camminare noi senza che ci accorgiamo di tanti fratelli che, avviati alla stessa meta, crollano vicino a noi. Fatta questa riflessione, pensiamo all’episodio della donna peccatrice. Innanzitutto constatiamo che il fatto viene inserito in un ambiente in cui molta gente del popolo sente il desiderio di ascoltare la parola di Dio. Dalla folla vengono fuori i farisei che non vogliono sentire da Gesù la verità, ma cercano di metterlo alla prova; conducono con sé e gettano ai piedi di Gesù una donna peccatrice. E’ il primo quadro di questo episodio, un quadro squallido in cui prevale il peccato: i farisei che fingono di essere osservanti della legge, ma che illudono sé stessi con un formalismo disgustante; la donna peccatrice distrutta non solo da una vita di peccato ma dal fatto che il suo peccato viene sbandierato pubblicamente e viene esposta alla lapidazione. Viene, poi, la figura di Gesù con una donna buttata ai suoi piedi: egli non parla, non guarda, fa delle misteriose iscrizioni sul terreno. Gesù non parla perché vuole che siano i fatti e i personaggi stessi a far conoscere la situazione, a parlare con il loro silenzio: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra”. A questo punto la scena si capovolge: gli accusatori condannano se stessi e si allontanano, lasciando cadere dalle loro mani le pietre che incominciavano a scottare. Gesù che ora rivolge il suo sguardo e la sua parola alla peccatrice. La donna, che finalmente può parlare e dire a Gesù che nessuno l’ha condannata. Gesù allora, fa un’affermazione che se dichiara perdonata la donna, non le nasconde la sua responsabilità: “Nessuno ti ha condannata, vai in pace, non peccare più”. Una grave responsabilità che fa capire a tutti che la grazia non si ottiene con l’osservanza formalistica della legge, ma con la fiamma d’amore che c’è nel cuore. Viene allora come conclusione dell’episodio l’affermazione di Gesù, non riportata dal brano preso in considerazione: “ Io sono la via, la verità e la vita”.
Noi uomini e l’era post-industriale abbiamo bisogno che Gesù ci indichi il giusto cammino da seguire, in mezzo al groviglio di strade, superstrade, autostrade che s’intersecano sul globo terrestre; di Gesù, che è la luce in mezzo a tanti fari che si accendono, si spengono e cambiano colore, ma non ci orientano adeguatamente. Abbiamo bisogno di Gesù Vita di cui sentiamo la mancanza che cerchiamo di saziare con la droga, con l’alcool, con i piaceri, cose che non ci danno la vera gioia ma ci lasciano insoddisfatti e delusi, che distruggono non solo la nostra anima ma anche il nostro corpo.
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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O sorgente inesauribile della Misericordia di Dio, riversati sopra di noi.
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