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Data inserimento: 04/02/2007 V DOMENICA DEL T.O.: IL MIRACOLO
Assistiamo, nell’episodio del Vangelo di oggi, ad un miracolo strepitoso di Gesù. Compie questo miracolo, all’inizio della sua vita pubblica, per dare un “segno” della sua divinità. I discepoli, specialmente Pietro, ne restano meravigliati perché il fatto s’inserisce nella loro esperienza quotidiana, la pesca, nella quale facilmente si passa dalla gioia di una pesca felice ad una tempesta furiosa che sconvolge. Il miracolo è un evento straordinario, superiore ma non in opposizione alle leggi della natura, compiuto da Dio, in un contesto religioso, per realizzare un beneficio spirituale a favore dei singoli o della massa. La mentalità razionalistica non accetta il miracolo appunto perché nega l’esistenza e la generosità della Provvidenza di Dio, autore della natura. La mentalità popolare, invece, vede più facilmente il fatto miracoloso in cose che possono avere anche una spiegazione naturale a prima vista non sempre conosciuta e scoperta. Per esempio, la pesca abbondante può avvenire anche in una giornata fortunata per i pescatori. Non avviene però in un tempo assai breve e in una qualità e quantità così strepitose. Un tumore, anche devastante, potrebbe essere superato con cure tempestive e con adeguati mezzi tecnici. Ma non all’istante, in maniera completa, e senza lasciare traccia. Questo tipo di miracoli, quindi, può avvenire solo per un intervento divino. Dio può, però, servirsi delle intercessioni della Madonna e dei Santi, ma è sempre Lui che direttamente o indirettamente compie il miracolo. I miracoli sono avvenuti e avvengono tuttora; così possiamo sperimentare anche in questi fatti straordinari la presenza amorosa e paterna di Dio, che non abbandona mai i suoi figli nella prova. Ciò non toglie che il miracolo resta sempre un fatto straordinario, non all’ordine del giorno, o legato a preghiere o a riti speciali. Esso è una “grazia” cioè un dono gratuito di Dio, a cui possiamo e dobbiamo sempre rivolgerci, ma che non necessariamente lo compie nei modi o nei tempi da noi desiderati. La natura umana non può prevedere e tanto meno pretendere questi interventi di Dio.
“Tutto è Grazia!”
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Non aver paura di nulla; Io sono sempre con te.
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