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ALLA MENSA DELLA PAROLA - AUTORI VARI
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Data inserimento: 22/10/2006 XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO: BRAMA DI POTERE.
Il tema delle letture di oggi è il desiderio di potere che inquina il cuore delluomo: egli vuole comandare ed imporre la sua volontà agli altri uomini.Nei vangeli almeno tre volte si riferiscono parole ed atteggiamenti che rivelano negli Apostoli questa brama di potere.La prima volta nel Vangelo di oggi in cui due fratelli, figli di Zebedeo vogliono da Gesù che possano stare uno alla sua destra e laltro alla sua sinistra nel Regno dei Cieli.La stessa richesta per i suoi figli fa la madre,per cui si può dedurre che era una bramosia che inquinava tutta la famiglia.Ma anche il collegio degli Apostoli nel suo insieme rivela questo stesso sentimento allorchè in un momento cruciale della vita di Gesù vanno discutendo tra di loro chi fosse il più grande.Gesù comprende questo desiderio che cè anche nei suoi discepoli.Non bada alle piccole circostanze che rendono caratteristica questa richiesta ma va alla sostanza e oltre che teoricamente insegna con lesempio agli Apostoli che chi vuole essere il primo nel Regno dei Cieli deve farsi ultimo;chi vuole comandare deve essere disposto a servire.Lo dimostra praticamente nellUltima Cena,quando Lui, Maestro e Signore, lava i piedi dei suoi discepoli e suggerisce che anche loro devono fare lo stesso verso i loro fratelli.Volendo confrontare latteggiamento degli uomini di oggi con questa lezione di umiltà data da Gesù, dobbiamo dire che anche nella vita della Chiesa, attraverso la storia, ci sono stati dei momenti e delle situazioni in cui più che alla volontà di Cristo si badava a soddisfare la sete di potere, per cui sono nate discordie,divisioni e perfino delle lunghe e sanguinose guerre.Però,riflettendo sulla storia, la Chiesa del nostro tempo cerca con la parola e con lesempio, di eliminare questa brama di potere e di renderci disponibili a servire più che ad essere serviti.Rivolge la sua attenzione non ai potenti della terra ma realizza cose grandiose con gli umili e con gli emarginati.Anche nelle famiglie,come nella società civile la brama di potere porta discordie,divisioni,guerre.Nella famiglia per esempio il padre vuole affermare la sua autorità sugli altri membri della famiglia, pretende di imporre atteggiamenti e scelte e di arrivare a forme di aberrazione che lo inducono ad usare, a violentare,ad esporre al male i propri famigliari con gravi conseguenze della stabilità e della moralità della famiglia stessa.I capi della società civile lottano innanzi tutto con metodi leciti e illeciti per raggiungere il potere e spesso, quando lo possono avere vogliono estendere il loro dominio su tutti perfino sulluniverso, pur di assicurarela stabilità al proprio potere.Da una parte si spendono forze e denaro, dallaltra molti uomini nel mondo mancano delle cose piu essenziali come il pane,lacqua, un ambiente pulito e sicuro.Anche e soprattutto per loro vale la parola e lesempio di Cristo se si vuole instaurare un mondo di pace e uguaglianza tra tutti lasciando da parte legoismo e linteresse immediato. Oltre allesempio di Cristo abbiamo quello di tanti uomini e donne che si espongono a rischio anche della vita per dare voce a chi non ha voce,per affermare i diritti fondamentali delluomo.Esempio per tutti infine è la Madre di Gesù,la Madonna,che ha unito la sua umiltà alla potenza di Cristo e ha collaborato a portare nel mondo la pace e la serenità per tutte le creature
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Primo venerdì del mese. Dopo la S. Comunione improvvisamente vidi Gesù che mi disse queste parole: “ Adesso so che non Mi ami per le grazie né per i doni, ma perché la Mia volontà ti è più cara della vita. Per questo Mi unisco a te così intimamente come con nessun'altra creatura”.
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