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ALLA MENSA DELLA PAROLA - AUTORI VARI
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Data inserimento: 15/11/2004 NON SEGUITELI (XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO C)
Vangelo (Lc 21, 5-19) In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: “Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta”. Gli domandarono: “Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?”. Rispose: “Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine”. Poi disse loro: “Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”.
Gesù mette in guardia da coloro che si presentano in suo nome. Non le guerre e le rivoluzioni, né i segni straordinari dell'universo, né terremoti, carestie o pestilenze sono i segni del tempo di Dio, perché i segni della testimonianza sono quelli che toccano da vicino, non quelli che si vedono o di cui arriva notizia. Dove trovare le occasioni dell'appartenenza a lui? Nel sentirsi mettere le mani addosso, nell'essere ricercati e fatti prigionieri, nel ritrovarsi consegnati e traditi da genitori, fratelli, parenti e amici, nell'essere uccisi e odiati... Quando la vita ci tocca fino all'ultima fibra e noi saremo appartenenza perché avremo perduto il possesso della nostra libertà, quando ci resterà come nostro unicamente il nome di Cristo, perché non avremo in mente la nostra difesa ma la attenderemo e le parole e la lingua di Dio saranno scudo di fronte al male, allora sarà salva la nostra vita e tutto vivrà di noi, anche i capelli del capo! Nell'essere figli di Dio è custodito il segreto della perseveranza: e i figli di Dio non sprecano tempo a preparare la difesa o l'attacco per ampliare il loro territorio, perché abitano già le dimore della fede. Donare la vita: non essere più depositari di sé. Facile a dirsi, ma quanto a realizzarlo poi! Una parola di troppo nei nostri riguardi suscita ire e reazioni a catena, rancori a non finire per uno sguardo, per un torto, per un sospetto. Non sopportiamo che alcuno tocchi qualcosa di nostro senza nostro permesso, figuriamoci se possiamo esser contenti che qualcuno ci metta addosso le mani... eppure è qui la chiave del dono. Come si può essere dono, se si mantiene la proprietà di ciò che si è? Io mi dono a te significa: ora sei tu che fai e disfi ciò che io sono, e le "leggi" le stabilisci tu, perché io non ho più voce. Donato–consegnato-tradito: parole diverse di uno stesso significato. L'azione è la stessa: da uno passa ad un altro. Se poi il passaggio di proprietà avviene liberamente o meno, questo è secondario. Sceglierò ancora di essere dono per gli altri? Tollererò il rischio che mi facciano a pezzetti? La vita vera è in quei cocci... sì, perché un dono quando si riceve si scarta!!! Tornare a Dio per le mani di altri che ci riducano a cocci per sapere ciò che hanno ricevuto come dono: questo sì che è cristiano.
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Giovanni Paolo II
"Desidero esprimere la mia approvazione e il mio incoraggiamento a quanti, a qualunque titolo, nella Chiesa continuano a coltivare, approfondire e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte al nostro tempo, in modo da poterlo trasmettere alle generazioni future nello spirito che sempre lo ha animato"
Messaggio nel centenario della consacrazione del genere umano al Cuore divino di Gesù
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Parole di Gesù Divina Misericordia a Santa Faustina Kowalska
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Una volta mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole: “ Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia”.
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